Nel 1943 venne firmato, in gran segreto, il contratto per la costruzione del primo computer elettronico, l’ENIAC. La progettazione e la costruzione dell’ENIAC sono state finanziate dall’Esercito degli Stati Uniti per il calcolo balistico. Il costo totale è stato di circa $ 487.000, equivalenti a $ 7.051.000 nel 2019. Il lavoro sul computer è iniziato in segreto alla Moore School of Electrical Engineering dell’Università della Pennsylvania con il nome in codice “Project PX”, progettato da John Mauchly e J. Presper Eckert.
ENIAC era un computer modulare, composto da singoli pannelli per svolgere diverse funzioni. Venti di questi moduli erano accumulatori che non solo potevano aggiungere e sottrarre, ma contenere un numero decimale a dieci cifre in memoria. Quindi l’ENIAC non funzionava in binario, ma fu l’unico computer della storia dell’informatica che operava in decimale.
Poteva eseguire 20.000 operazioni al secondo. Era pure possibile collegare più accumulatori per funzionare contemporaneamente in parallelo, e quindi la velocità di picco del funzionamento era potenzialmente molto più elevata.
ENIAC conteneva 20.000 tubi a vuoto; 7.200 diodi di cristallo; 1.500 relè; 70.000 resistori; 10.000 condensatori; e circa 5.000.000 giunture saldate a mano. Pesava più di 27 t, occupava 167 Mq e consumava 150 kW di elettricità. Si raccontava che ogni volta che il computer veniva acceso, le luci di Philadelphia si oscuravano. L’input era possibile da un lettore di schede IBM e per l’output è stato utilizzato un punch card IBM. L’ENIAC non disponeva di un sistema di memoria e nel 1953 venne aggiunta una memoria a nuclei magnetici di 100 parole costruita dalla Burroughs Corporation.
Per inserire o modificare un programma andavano regolati un’infinità di commutatori e inseriti parecchi cavi di raccordo simili a quelli che si usavano in un centralino telefonico dell’epoca per collegare tra loro i diversi utenti. Tutte queste operazioni venivano effettuate a mano da 6 donne. Queste donne sono state assunte per impostare l’ENIAC, ma si scoprì solo in seguito che nessuna sapeva effettivamente come programmare. Non esistevano dei veri programmatori in quel momento, e l’unica cosa che esisteva per questo tipo di macchine erano degli schemi”, ha dichiarato Mitch Marcus, professore di Artificial Intelligence presso il Dipartimento di Informatica e Scienze dell’Informazione dell’Università della Pennsylvania.
“Queste sei donne hanno scoperto quello che serviva per far funzionare questi computer e hanno veramente fatto un incredibile lavoro.
Utilizzando la tecnologia attuale, il design e le funzionalità di ENIAC possono essere ricreate su un minuscolo chip grande meno di un decimo della dimensione di un francobollo.
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