Chiamare Arduino “Computer” non è del tutto corretto, Arduino è una piattaforma hardware low-cost programmabile, con cui è possibile creare circuiti “quasi” di ogni tipo per molte applicazioni, soprattutto in ambito di robotica ed automazione.
Gli studenti di un istituto tecnico di Ivrea si lamentavano di non riuscire a trovare un microcontrollore potente ma economico per gestire i loro progetti robotizzati.
Fino ad allora un microcontrollore per gestire motori e sensori era un hardware sofisticato e costoso!
Nell’inverno del 2005, Massimo Banzi, un insegnante di tale istituto, stava discutendo il problema con David Cuartielles, un ingegnere spagnolo specializzato in microchip, che in quel periodo era ricercatore ospite presso la scuola. I due decisero di creare la loro scheda e chiamarono David Mellis, uno degli studenti di Banzi, per scriverne il linguaggio di programmazione. In soli due giorni, Mellis scrisse il codice. Nei tre giorni successivi la scheda era completata. La chiamarono Arduino.
Il curioso nome fu ispirato da un pub che si trovava nelle vicinanze della scuola, e fra gli studenti ha avuto un successo immediato. Quasi tutti, anche se non sapevano niente di programmazione di computer, sono riusciti a utilizzare l’Arduino per fare qualcosa di bello, come rispondere a dei sensori, far lampeggiare delle luci o controllare dei motori. Poi, Banzi, Cuartielles e Mellis, insieme a Gianluca Martino, hanno messo online gli schemi elettronici e hanno investito circa 3mila euro per produrre il primo lotto di schede.
«Ne abbiamo fatte 200 copie, e la mia scuola ne ha acquistate 50», dice Banzi. «Non avevamo nessuna idea di come avremmo venduto le altre 150. Pensavamo che non ci saremmo riusciti». Ma la voce si è diffusa fra i designer in tutto il mondo e pochi mesi dopo sono giunti ordini per altre centinaia di unità Arduino.
Così, gli inventori di Arduino hanno deciso di costituire una società, ma con una particolarità, cioè i progetti sarebbero rimasti liberamente disponibili per tutti (open source).
I vari membri del gruppo avevano motivazioni leggermente diverse per rendere aperto il progetto del loro apparecchio. Cuartielles si descrive come uno studioso di sinistra, meno interessato a guadagnare soldi che a ispirare creatività e a fare in modo che la sua invenzione venga utilizzata ad ampio raggio. «Quando, recentemente, ho tenuto una conferenza a Taiwan, ho detto: “Per favore, copiatelo!”», racconta con un largo sorriso. Banzi, al contrario, è più simile a uno scaltro uomo d’affari; si è quasi completamente ritirato dall’insegnamento e gestisce Tinker.it, una società di progettazione hi-tech. Ma aveva intuito che, se Arduino fosse stato aperto, poteva ispirare più interesse e ricevere più pubblicità gratuita di quanta ne avrebbe potuto ottenere un pezzo di hardware chiuso. I geek entusiasti lo avrebbero hackerato e, come i sostenitori di Linux, avrebbero cercato il gruppo Arduino per offrire dei miglioramenti. Loro avrebbero tratto vantaggio da tutto questo lavoro gratuito, e ogni generazione della scheda sarebbe migliorata.
Più o meno, è quanto è successo. In pochi mesi, i geek hanno suggerito modifiche al cablaggio e hanno perfezionato il linguaggio di programmazione. Un distributore si è offerto di mettere in commercio le schede. Nel 2006, Arduino aveva venduto 5mila unità; l’anno successivo 30mila. Gli appassionati le utilizzano per creare robot, per far ridurre i consumi al motore della loro automobile e per costruire modellini di aeroplani senza pilota.
Ne furono fatti diversi modelli di Arduino, per tutte le esigenze. Dai tradizionali Arduino Uno, al più evoluto Arduino Mega 2560 fino ai più piccoli Arduino Mini e Arduino Micro.
Esistono pure diverse scatole per chi vuole affacciarsi a questo incredibile mondo, scatole che contengono tutto il necessario per sperimentare i più svariati circuiti, dai semplici led che lampeggiano ai più sofisticati robot con sensori di prossimità.
E’ un regalo di Natale ideale per i propri figli che vogliono avvicinarsi al mondo dell’elettronica e dei robot, un regalo economico ma nello stesso tempo un regalo intelligente ed aperto a qualsiasi trasformazione. Unico limite: La fantasia!!
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